Sessant’anni fa, quando Giuliano Pompi aprì una piccola latteria nel cuore storico di Roma, mai avrebbe pensato di mettere le basi per un’azienda familiare di successo. Di più fecero i suoi gelati fatti in casa, più che apprezzati: avendo fatto pratica in una scuola di gelateria artigianale ne conosceva tutti i segreti.
Il piccolo caseificio Pompi divenne nel corso degli anni Sessanta e Settanta un indirizzo di riferimento per una produzione di alta qualità. Nuove sfide attendavano Giuliano, che volle rileggere alla sua maniera, con il suo tocco speciale un dolce molto famoso in tutto il mondo come il Tiramisù.
Da allora ad oggi, l’indirizzo romano che conta più sedi nella capitale – con la storica in via Albalonga- è considerato a tutti gli effetti il Regno del Tiramisù portato avanti dai suoi eredi, grazie anche alla costruzione di un nuovo laboratorio dove ampliare le proposte di pasticceria. Ad Albano Laziale, è stato aperto un nuovo stabilimento dove la produzione su scala industriale segue una lavorazione artigianale aprendo nuovi mercati.
A testimoniare l’impegno continuo dell’azienda nel corso degli anni, è arrivato nel 2012 il Premio Internazionale Cartagine, prestigioso riconoscimento per coloro che hanno contribuito allo sviluppo, alla diffusione della cultura e della conoscenza in vari campi.
Di fatto se si vive a Roma o si visita la Capitale, il tiramisù è legato a doppio filo al Bar Pompi. Alla base del successo la scelta attenta e accurata delle materie prime: dal mascarpone della giusta morbidezza e consistenza; i biscotti di Novara preferiti ai Savoiardi. Nella versione al pistacchio, il frutto proviene da Bronte, in Sicilia. Nel corso degli anni infatti, alla versione tradizionale si sono affiancati anche la fragola e il cioccolato.