“In caso di vittoria me lo merito; in caso di sconfitta ne ho bisogno”. La leggenda narra che Napoleone Bonaparte amasse così tanto lo champagne da attribuirsi anche il primo di titolo di “Sabreur” (sciabolatore) per celebrare le proprie vittorie sui campi di battaglia.
A pochi giorni dallo Champagne Day, l’hashtag #champagne raccoglie oltre 17 milioni di contenuti su Instagram e 1,5 miliardi di visualizzazioni su TikTok.
Con una produzione di 315 milioni di bottiglie, nonostante costituisca solamente lo 0,5% dei vigneti mondiali e comprende solo il 4% del territorio vitivinicolo francese (circa 35mila ettari nella zona di Epernay a 150 km a est di Parigi) con tre vigneti autorizzati da Comité Champagne: Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay. Quest’area è stata definita nel lontano 1927, e da allora molte cose sono rimaste inalterate: la vendemmia, per esempio, viene fatta solo manualmente.
In grado di cogliere le tendenze del settore enologico, Philarmonica, realtà a livello nazionale per l’importazione e distribuzione nel mercato delle enoteche, dei ristoranti, dei wine-bar, e nelle gastronomie. Tra i brand di Champagne in vetrina: la Maison de Champagne Charles Heidsieck rimane, a più di 160 anni dalla sua creazione, una realtà familiare. Il loro stile, riconoscibile fra tutti, è caratterizzato da un’alta proporzione di vini di riserva che arricchisce le cuvée sans année della Maison, regalando un equilibrio raro e costante.